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Copyright: ISEL Magazine, Foto: Ellen Adam
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Sweetlove est un des personnages les plus contestés du paysage artistique flamand. Cel artiste qui n’hésite pas à rendre la vérité toute nue et qui illustre sans cesse la portée exacte des choses, vit en fait d’optimisme et de persévérance. Bien informé, s’occupant de tout ce qui concerne l’art du passé et du présent, on le retrouve dans la magie de la pensée et de l’action d ‘un esprit éclairé.
Avec son sens de l’humour, il relativise constamment l’art contemporain en évolution. Personnage issu des années 70, il a vécu à ges dépens I’ évolution de I’art conceptuel. Peindre est donc pour lui une des nombreuses possibilités de s’exprimer sur le plan spirituel. L’interaction entre sa vision ironique des choses et des aspirations poétiques font de son oeuvre un ensemble incohérent d’expériences. Sweetlove n’arrête pas de mobiliser le monde qui l’entoure et de le sensibiliser aux événements. L’intérêt qu’il a manifesté dès le début pour les matériaux nouveaux, comme ses photos trempées dans le polyester, ges scènes photographiées et assemblées par des ficelles, ses natures mortes composées de fruits artificiels maculés de peintures, ses peaux de bêtes et ges tissus zaïrois, tout cela composait l’image lyrique de son univers mental. Sweetlove dispose d’une énorme capacité d’absorption et d’un besoin de reproduire qui sont le résultat d’un travail cérébral sans répit. Il réussit les problèmes du monde et de la scène des arts d’une façon lyrique, intuitive et démonstrative, ironique et poétique.
Sweetlove est l’exemple type du Post-modernisme mais difficile à définir de par la grande diversité de ges modes d’ expression. Son oeuvre est également indéfinissable et d ‘une surprenante nouveauté à chaque fois. C’est un regard “Magrittien” à retenir.
By Willy Van den Bussche
Se l’arte per alcuni decenni aveva praticato illungo camminamento dell’utopia, i radiosi percorsi dell ’ ideologia e possedeva, dunque, la coscienza felice della propria marginalità, Dra finalmente è approdata in un vicolo cieco, eppure dilatabile all ‘infinito, continuamente proiettata sul proprio circolare percorso. L’ artista ha frantumato gli occhiali che gli proteggevano la vista, la lente che gliela rendeva unitaria, per accedere invece ad uno sguardo frammentario edelirante, relativa ed indifferente attraverso cui appiattire il proprio sguardo. L’artista scende finalmente dalIa propria toffe di controllo per accedere ad un pasta di vista mobile. Da qui non sana possibili pro getti sul mondo e nemmeno 1 ‘uso di modelli che si pongano come centra di misura del proprio operare. Negli anni Sessanta era prevalsa un’ afte di pura presentazione, l’ artista esibiva materiali e tecniche compositive che contenevano in sé una sorta di regola intema, una coerenza operativa, che divenivano esse stesse la ragione delI’ opera. Negli anni Settanta e con l’ afte della transavanguardia, è passata ad un ’ afte della rappresentazione in quanta l’ opera denuncia volontariamente e con grande naturalezza l’impossibilità di darsi come misura di sé e del mondo. Ora la rappresentazione diventa 10 strumento attraverso cui l’ afte attuale, con felice umiltà, prende atto delI’ esaurimento storico di ogni pretesa, quella di darsi quale progetto ed unità di misura volutamente astratta, di ogni possibile operare. La tradizione pura e semplice delle avanguardie nascondeva ancora questa speranza. Sweetlove, l’ artista, opera nel ritrovamento di una salutare incertezza, fuori dalIa superstizi~ne di riferimenti ancorati ad una sicura tradizione. Egli è dunque un nichilista, nel senso nietzschiano della parola, svincolato da ogni centralità, quanta a riferimenti, perché tutti i riferimenti sana possibili, liberato com’è dal tradizionale bagaglio di disperazione che accompagna l’uomo quando perde la certezza della ragione, pronta a spiegare ogni contraddizione ed a riportarlo nelI’alveo sicuro della motivazione. Se il nichilismo di Nietzsche è la situazione in cui 1 ‘uomo rotola via dal centra verso la X, allora l’ artista belga è il nichilista compiuto, colui che versa nella condizione sufficiente e rassicurata di chi non si sente in perdita ma in movimento. 11 movimento è sempre il sintomo di un dinamismo, di un salutare spostamento verso l’incognita. In precedenza l’incognita era sempre l’inconosciuto, la pafte oscura da rimuovere, la dimensione di una perenne insicurezza. 11 nichilista compiuto in questo caso utilizza l’ energia delI’ afte per meglio rotolare. Perché cia avvenga, è necessario disarmarsi da qualsiasi ancoraggio e direzione, muoversi fuori dal privilegio di ogni centralità e semmai secondo percorsi laterali e minori. Un movimento attivo sostiene l’ operare delI’ arista attuale che rotola felicemente sotto il peso della propria opera, appesantito dalIa materia della scultura eneIlo stesso tempo alleggerito dal peso di credenze lineari e bloccanti. L’incognita della X è il campo indefinito di molte esplorazioni. Come nichilista compiuto, Sweetlove procede con un’ attenzione verso il particolare, con il piacere di una perdita, quella di una visione d’insieme delle case. La rappresentazione di questa condizione avviene proprio attraverso la rifondazione di un modulo narrativo che procede per frammenti e messa a fuoco di particolari minimi. L’immagine è il portatore di una trama sentimentale legata a condizioni emotive estremamente precarie. Un soggetto dolce abita l’immagine volutamente pop. La dolcezza in questo caso segnala una identità che non ha motivi di forte affermazione nel sociale, che ritrova nell’ afte la possibilità di un accento senza declamazioni. La mancanza di un punto di vista unitario, 1 ‘ulteriore conquista di questo stato che, per cia, tende a manifestarsi in maniera eclet- tica. L’eclettismo è un ulteriore carattere di fale identità dolce, della condizione dell’artista attuale che con la propria opera tende a neutralizzare le differenze, ad annullare il varco tra i diversi stili e la distanza tra passato e presente. Temperature culturali differenti si incrociano tra lorD e fondano un’immagine composita che spinge in molte direzioni, secondo un sistema mobile di relazioni spaziali. Una costellazione di segni, aper- ta verso punti di forza differenziati, abita 10 spazio dell’opera, costruita fuori dall’idea di progetto e dentro invece una calibrata aggregazione di elementi che spo sta continuamente 1 ‘immagine verso slittamenti e perdite del senso. Perçhé se l’ artista è il nichilista compiuto, allora afiche l’ opera com- pie il suo tragitto verso l’incognita. Sweetlove: con dolcezza e amore ironico.
text by Achille Bonito Oliva
If art, during the last decades, has rehearsed the long match of utopia down the radiant paths of ideology and therefore happily conscious of its own marginated state, then it has, as of now, come to a dead-end. An infinitively dilatabile dead-end in continuous projection upon its own circular course. The artist has shattered the protective eye-glasses, the unifying lens, in exchange with fractured and delirious sight. A relative and indifferent vision now flattened. Finally the artist surrenders his watch-tower favoring a position of mobile vision. Here, global projects are impossible as is the use of models as centers of measure foT one’s own work method. During the 60’s, an art of pure presentation prevailed. The artist exhibited materials and compositive techniques that selfcontained a gort of intemallogic, operative coherence, becoming in itself the reason foT existence. With the 70’s and the art of the Transavanguardia came a passage to an art of representation as the artwork voluntarily and naturally announced the impossibility of being a reference of measure foT itself and the world. Now representation becomes the instrument 1hrough which art, with fond humility, takes part in the historical exhaustion of every pretence; that of being project and purposely abstract reference point foT every possible artistic developement. This bright prospect is still hidden within the pure and simple tradition of the avantgard. Sweetlove, the artist, creates amict the rediscovery of a healthy uncertainty weIl beyond the superstitions of reference anchored in safe tradition. He is therefore a nihilist in the nietzschian sense qf the word. He is tree trom all centrality as faT as references go since all references are possible. Liberated as is, trom the traditional baggage of desperation that accompanies man when he loses the certainty of reason, ready to explain every contradiction raising it to the bedded safety of motivation. If the nihilism of Nietzche is the situation in wich man rolls away from the center towards the X, then the Belgian artist is the Accomplished Nihilist; he who flows in the sufficient and reasurred condition of who does not fee I lost, but rather, in movement. Movement is always the symptom of dynamics, a healthy displacement towards the unknown. Previously the unknown was always the unknowing, the obscure part to remove, the dimension of a perennial insecurity. The Accomplished nihilist in this c.ase utilizes the energy of art to simply roll better. For this to happen, it is necessary to disarm oneself of all anchorings and directions, moving beyond the privilages of all centrality, better yet along lateral and secondary paths. An active movement sustains the artist’s method that happily rolls along by the weight of the artwork made heavy by sculpture and at the same time lightened of linear and rusting beliefs. The unknown of the X is the undefiined territory of many explorations.
As an Accomplished nihilist, Sweetlove proceeds with an eye for details and pleasure of the loss of a wholistic vision of things. The representation of this condition occurs due to the actual reconstruction of a narrative model that advances by way of fragments focused in their minimum detail. The image is the bearer of an emotional web bound to extremely precarious emotive conditions. A sweet subject lives within the intentionally pop image. The sweetness in this case marks an iden tity that requires no strong social affirmations. In art, it recovers the possibility of accentuation ‘, without declamation. The lack of aunified point of view, an ulterior conquest of this state, tends to reveal itself in an eclectic way. Eclecticism is a further charecteristic of this sweet identity, the actual artists condition whose artwork tends to neutralize the differences. Annihilation of the gap between different styles and distance between past and present. Diverse cultural temperatures blend to establish a composite image that pushes outward in many directions according to a mobile system of spacial relationships. A constellation of marks, open towards points of differentiated force, occupies the artwork. A formulation beyond the idea of project but part of a calibrated gathering of elements that continuously move the image towards slippage and loss of meaning. If indeed the artist is the Accomplished nihilist then also the artwork completes its passage towards the unknown. Sweetlove: with ironic love and sweetness.
text by Achille Bonito Oliva